Ritenzione idrica: 5 consigli per combatterla

La ritenzione idrica è un disturbo piuttosto diffuso, che colpisce con diversa intensità milioni di persone, soprattutto donne, e che interessa in particolare gli arti inferiori. In condizioni normali il corpo umano è costituito per il 70% da acqua, il cui metabolismo ed equilibrio è regolato da un complesso sistema ormonale. A volte, per diversi motivi, può capitare che i fluidi in eccesso non vengano smaltiti e restino intrappolati nello spazio tra una cellula e l'altra dando luogo alla ritenzione idrica.  Numerose sono le condizioni o le malattie vere e proprie che possono causare il ristagno di liquidi. Nella maggior parte dei casi però la ritenzione idrica è il risultato di scorrette abitudini alimentari e di uno stile di vita sbagliato, la cui semplice correzione può apportare notevoli benefici. 

Cos’è la ritenzione idrica?

Il termine “ritenzione idrica” viene usato in medicina per indicare la tendenza a trattenere liquidi nel tessuto interstiziale sottocutaneo, generalmente nelle zone predisposte all’accumulo di grasso, ovvero pancia, cosce e glutei. La manifestazione primaria della ritenzione è il gonfiore, l’edema in gergo medico, ovvero il rigonfiamento anomalo dei tessuti causato dall’accumulo di liquidi che la circolazione venosa e linfatica alterata non riesce a smaltire. Insieme ai liquidi ristagnano anche numerose tossine che alterano ulteriormente il metabolismo cellulare già compromesso dal ridotto apporto di ossigeno e di nutrienti. Proprio per la sua diffusione la ritenzione idrica è un problema molto sentito, al pari di quello della cellulite, con la quale spesso coesiste.

Quali sono le cause della ritenzione idrica?

Le cause più comuni, come detto, vanno ricercate in abitudini alimentari e di vita scorrette: una dieta troppo ricca di sale, uno scarso apporto di fibre alimentari, l’irregolarità intestinale, un consumo di acqua insufficiente, un abuso di bevande alcoliche, la sedentarietà, il sovrappeso, il fumo, l’abuso di farmaci e caffè, ma anche abiti troppo stretti, tacchi troppo alti e rimanere a lungo sedute o in piedi. Ci fermiamo qui, tralasciando volutamente le cause legate a condizioni patologiche o all’uso di farmaci.

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Come combattere la ritenzione idrica?

La cura della ritenzione idrica si basa sulla correzione delle cause che hanno dato origine al disturbo ed essendo le cause molteplici, la soluzione non può che richiedere un approccio su molteplici fronti.

1. Idratarsi correttamente

Innanzitutto, occorre bere tanta acqua, almeno un paio di litri al giorno, iniziando fin dal mattino con uno/due bicchieri di acqua a stomaco vuoto, meglio se tiepida, e continuando durante tutta la giornata. L’acqua deve diventare una fedele compagna e va portata sempre con sé. All’inizio potrà sembrare difficile se si è abituati a bere poco, ma ben presto ci si accorgerà che più acqua si beve più si ha voglia di berne. Inoltre, bevendo frequentemente ed in piccole quantità il corpo imparerà ad assorbire una maggiore quantità di acqua.

2. Seguire una dieta a ridotto contenuto di sale

Il sale, si sa, è il peggior nemico per il nostro organismo e il primo responsabile della ritenzione idrica, e non solo. La dose giornaliera consigliata dall’OMS è di circa 2 g. La dieta della maggior parte di noi è troppo ricca di sodio non solo perché lo si aggiunge alle pietanze, ma anche perché lo si assume, spesso in modo inconsapevole, con cibi che ne contengono in eccesso, come insaccati, salumi, minestre preconfezionate e pietanze pronte. Occorre quindi fare attenzione a quanto sale usiamo in cucina e alle fonti occulte di sodio.

3. Praticare regolarmente attività fisica

Una delle armi migliori per combattere la ritenzione idrica è l’attività fisica. Il movimento, purché eseguito regolarmente e con razionalità, contribuisce, infatti, a riattivare e rinforzare il microcircolo. L'esercizio più indicato è una sana passeggiata all’aria aperta, associata a esercizi di rinforzo mirati della muscolatura di cosce, polpacci e caviglie, questi ultimi due spesso trascurati, ma la cui mobilizzazione è determinante nella riattivazione del microcircolo! Gli sport che prevedono frequenti impatti con il terreno sono invece controindicati per contrastare la ritenzione idrica in caso di alterata funzionalità vascolare degli arti inferiori, come ad esempio in presenza di insufficienza venosa e di circolo linfatico difficoltoso. Una valida alternativa alle attività fisiche con forte rimbalzo è rappresentata dal nuoto, dalla ginnastica in acqua e dalla bicicletta. A prescindere dal tipo di attività, mai trascurare lo stretching finale abbinato ad esercizi di controllo respiratorio, possibilmente eseguiti con le gambe in alto per favorire il ritorno venoso e l’eliminazione delle tossine prodotte dallo sforzo muscolare.

4. Migliorare l’alimentazione 

Una dieta ad alto contenuto di scorie aumenta la motilità intestinale ed allontana il rischio stitichezza, che ostacola il deflusso venoso a livello addominale e quindi il ritorno dei liquidi. E’ quindi importante consumare regolarmente frutta e verdura, prediligendo quelle ricche di acido ascorbico (vitamina C) perché protegge i capillari sanguigni. Utile è anche incrementare l’apporto di potassio con l’alimentazione, perché aiuta a contrastare gli effetti del sodio ed è quindi un alleato nella lotta contro la ritenzione idrica. Infine, si raccomanda di privilegiare cibi cosiddetti drenanti, ovvero quei cibi di origine vegetale che favoriscono il drenaggio dei liquidi dai compartimenti di ristagno al circolo sanguigno e da qui alle urine. Sono drenanti  il tarassaco, il carciofo, il finocchio, l’indivia, la cicoria, i cetrioli, l’ananas, il melone, l’anguria, le pesche e le fragole.

5. Prendersi cura delle proprie gambe 

Adottare una routine quotidiana di cura delle proprie gambe è essenziale se si vuole vincere la lotta contro la ritenzione idrica e gli inestetismi ad essa correlati. Nel nostro articolo “Beauty Routine Corpo: Come sentirsi bene nel proprio corpo in 3 semplici step!”  abbiamo già spiegato l’importanza della spazzolatura a secco nell’ambito della routine di cura quotidiana per il benessere e la bellezza del corpo. La spazzolatura a secco è una pratica di fondamentale importanza nel contrasto alla ritenzione idrica ed è un passaggio imprescindibile nella sua cura, perché riattiva la circolazione sanguigna con il conseguente apporto di nutrienti e ossigeno ai tessuti, stimola il circolo linfatico aiutando il tessuto sottocutaneo a liberarsi di tossine e scorie metaboliche e favorisce il riassorbimento dei gonfiori. Questa pratica, inoltre, prepara il corpo in modo ottimale a ricevere tutto ciò che gli si dà dopo e ne amplifica gli effetti

Ma cosa si può “dare dopo” di davvero efficace per contrastare il ristagno dei liquidi che causa gonfiore e pesantezza? Può essere un gel gambe lenitivo defaticante, una crema gambe che stimola la circolazione sanguigna, un massaggio linfodrenante dall’estetista per migliorare la circolazione linfatica o un pratico collant elastico, già imbevuto di un gel ricco di principi attivi specifici per la ritenzione idrica, che stimola il drenaggio dei liquidi e svolge una spiccata azione detossinante e defaticante, da indossare nella comodità di casa tua a sostegno del trattamento in istituto o come cura a se stante.

Infine, per chi pretende il massimo, ecco un prezioso consiglio in più: inizia la tua routine di cura quotidiana delle gambe con un automassaggio della pianta del piede con una semplice pallina da tennis. La fascia plantare è infatti spesso tanto contratta da creare blocchi e ostacolare il corretto ritorno venoso e linfatico. Bastano cinque minuti al giorno per piede lungo tutta la pianta soffermandosi sui punti di maggior contrattura (metatarsi, arco plantare e tallone) con pressioni associate al corretto ritmo respiratorio per stimolare il sistema sanguigno e linfatico e favorire il ritorno dei liquidi. Una vera e propria pratica di depurazione! Provare per credere!

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